Era il 30 gennaio del 1972, quando i paracadutisti britannici spararono su una manifestazione di protesta di civili disarmati a Derry, causando 14 vittime. 

Il corteo, non autorizzato, manifestava contro quello che passò alla storia come “operazione Demetrius”, che prevedeva l’arresto e l’internamento di cittadini pericolosi senza che questi avessero nemmeno un giusto processo. Un rastrellamento di natura squisitamente politica eseguito dall’esercito britannico che certamente aveva il compito di reprimere ogni tentativo di unita nazionale da parte dei cittadini Irlandesi.

Erano gli anni in cui gli unionisti, cioè i protestanti di discendenza dei coloni britannici si scontravano duramente con i nazionalisti, i cattolici che rappresentavano la discendenza degli antichi irlandesi. Numerose furono le battaglie che spinsero il governo dell’Irlanda del Nord a chiedere l’intervento militare per riportare la calma tra i cittadini. 

E l’intervento dell’esercito fu disastroso. Ci fu un escalation di violenza che porto all’uccisione di numerosi innocenti cosi some di numerosi soldati. Derry, considerata la città simbolo del malgoverno unionista divenne l’epicentro di una resistenza fatta anche di barricate con la costituzione di una Free Derry Zone dove l’esercito non poteva entrare. Il 18 gennaio del 1971 vennero bandite tutte le manifestazioni e cortei. Ma l’associazione irlandese per i diritti civili organizzo per il 30 di gennaio una protesa anti-internamento. L’esercito intervenne con il primo battaglione dei paracadutisti, già noto per l’uso eccessivo della violenza. L’operazione fu chiamata in codice Operation Forecast. Bisognava arrestare tutti coloro che erano violenti.

Bloody Sunday I protestanti trasportano un ferito

Vennero assassinate 14 persone: sei delle quali erano dei ragazzi di soli 17 anni. I militari aprirono il fuoco in maniera assolutamente ingiustificata e gratuita. Spararono alle spalle degli innocenti disarmati mentre fuggivano, altri alla nuca mentre soccorrevano i giovani feriti. Alcuni vennero colpiti mentre con le mani in alto gridavano “non sparate”. Dalle testimonianze risulta che i giovani agonizzanti vennero sollevati dalle mani e dai piedi come fossero “carne da macello” e gettati nei cofani delle camionette per essere trasportati in ospedale dove Negli anni seguono due importanti commissioni d’inchiesta per far luce sulla verità. Depistaggi e insabbiamenti da parte dell’esercito britannico hanno avuto la meglio per i primi 30 anni. Solo nel rapporto Saville con pubblicazione il 15 giugno  2010 si decreterà che quello che accadde a Derry nel 1972 fu una vera strage, condotta senza una vera necessità perché tutti coloro che furono uccisi erano disarmati, cosi come il resto dei dimostranti che parteciparono alla marcia, quel 30 gennaio 1972.

 “A causa dei colpi di arma da fuoco da parte dei soldati del primo battaglione Reggimento Paracadutisti durante la “bloody Sunday”, 13 persone sono morte e più o meno altrettante persone sono state ferite. Nessuna di queste costituiva una minaccia tale da causare morte o lesioni gravi. I paracadutisti dell’Esercito britannico hanno perso il controllo. La sparatoria è stata fatale sia per i civili in fuga sia per coloro che hanno provato ad aiutarli. l’Esercito britannico raccontò diverse menzogne per cercare di nascondere le proprie azioni e i civili non furono avvertiti dai soldati della loro intenzione di sparare. I civili non costituivano alcuna minaccia e che non lanciarono né sassi né bombe prima che i soldati aprissero il fuoco.”

Foto storica dell’arcivescovo Edward Daly che chiedeva tregua col fazzoletto bianco

Resta un mistero il perché  alla fine del 1972 Wilford, che era a capo dei soldati coinvolti nel Bloody Sunday e nelle sparatorie di Shankill, fu insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II.

Chiaramente certi sistemi di “protezione” hanno fatto in modo che chi si era macchiato di quei crimini orribili potesse passarla franca, come accade nella più aulica tradizione di vergogne di Stato. 

Oggi nel cinquantesimo anniversario di quella strage a Derry si terrà una marcia pacifica, ripercorrendo le strade di quella manifestazione finita in tragedia. La fondazione Bloody Sunday Trust che sostiene le famiglie ha scelto un tema per commemorare questo anniversario: ‘One World, One Struggle’, ‘Un mondo, una lotta’.

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Newyorkese per passione, Skywalker calabrese per nascita. Cristiana Cattolica praticante, Pro Life. Ha vissuto in 4 paesi, viaggiato in 28 e parla 3 lingue. Ideatrice e fondatrice del Movimento delle donne di San Luca e della Locride (2008). Autrice di "La mia Ndrangheta"(Ed.Paoline 2010) e del monologo teatrale "Malaluna - storie di ordinaria resistenza nella terra di nessuno" (2013) di cui è stata anche interprete. Ha creato la pagina Facebook Adesso Parlo Io (2017), poi Adesso Parla Rosy (2021) che conta oltre 6 milioni di contatti mensili. Visionaria imprenditrice di successo. Madre di Pippo, moglie di Anthony, sorella di tutti.

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