Chi o cosa avrebbe causato la pandemia del coronavirus? Quello che state per leggere vi farà comprendere che la situazione è ben peggio di quello che finora ci hanno raccontato. Lo scorso anno la Danimarca ha deciso di decimare l’intera popolazione di visoni: gli animali apprezzati per il loro prezioso mantello. Lo scorso dicembre qui in America, nello stato dello Utah, proprio un visone è stato il primo animale selvatico contagiato di coronavirus. Ma voi direte: che cosa centrano i visoni?
Da alcuni studi è risultato che i visoni sono degli animali che hanno un sistema respiratorio molto simile a quello umano ecco perché una decina di anni fa una ricerca dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam ha condotto una serie di esperimenti sui visoni. Si cercava di capire se un virus che non aveva la capacita di trasmettersi per via aerea poteva eventualmente raggiungere quella capacità. La risposta è si. A forza di iniettare un virus dell’influenza da una visone all’altro il virus era mutato a sufficienza al punto che si poteva trasmettere per via aerea, per “aerosol droplets”: cioè le famose minuscole goccioline.
Questi studi hanno portato alla creazione una nuova ricerca scientifica, una nuova frontiera di esperimenti resa possibile da un avanzata applicazione dell’ingegneria genetica e biologica. Cosi la possibilità di intervenire in maniera del tutto ingegneristica in materia di virus si è trasformata in un progetto che ha preso il nome di Gain of function Viral Research.Tradotto letteralmente significa “Ricerca sull’acquisto di funzione dei virus”. Cioè attraverso la sperimentazione i virus potevano guadagnare quelle funzioni che non possedevano naturalmente.
L’idea era di replicare in un laboratorio quello che era accaduto tra queste visoni. Prendere un virus, e manipolando il suo codice genetico renderlo più potente per fargli acquisire migliori funzioni: Gain of function viral research. Se si fosse potuto manipolare e sfidare questi virus si potevano studiare meglio, montarli e smontarli per trovare dei rimedi o dei vaccini, in modo da poter prevenire un possibile conteggio di massa. Il principio di base di questa sperimentazione scientifica era del tutto nobile: conosci il tuo nemico in modo da poter essere meglio preparato in caso di un’esplosione del contagio. E il contagio ipotetico sarebbe avvenuto attraverso questi animali portatori dei virus: visoni, marmotte, pipistrelli.
Il progetto prende piede e viene persino finanziato dall’Istituto Nazionale Americano delle Malattie Infettive. Uno dei principali laboratori che facevano da capofila in questo progetto si trova in Cina, a Wuhan, ed è luogo che il mondo ha imparato a conoscere bene.
Si tratta dell’istituto nazionale di virologia di Wuhan. Sebbene inizialmente queste sperimentazioni sembrassero contemplare numerose potenzialità e prospettive per aiutare il genere umano, “Gain of function viral research”, contemplava anche molte probabilità che questi esperimenti potessero divenire disastrosi per l’intera umanità. Immaginiamo per un momento che un virus fortemente contagioso perché potenziato attraverso un lavoro di ingegneria genetica e biologica, sfugga da un laboratorio. Un virus potenziato per diffondersi facilmente persino nell’aria. Può causare un disastro perché fondamentalmente è stato creato esattamente compiere quella missione: creato non da madre natura ma da noi uomini. Per questo motivo Gain of function Viral Research ha avuto sempre un ruolo molto controverso e fortemente criticato, tanto che nel 2014 l’amministrazione di Barak Obama si è spinta al punto di porre una moratoria su questo progetto: “for the reason of bio safety incident at federal reserve facilities” – per motivi di incidenti di sicurezza avvenuti nelle sedi delle riserve federali.
Nonostante le polemiche e le controversie il progetto ha ottenuto riscontro internazionale, consacrando il suo protagonista indiscusso, un personaggio considerato un vero campione, il cuore impavido nel mondo delle malattie infettive
Anthony Fauci. Il suo istituto ha finanziato la prima triade di studi sul potenziamento di alcuni virus. Al tempo che questi ricerche vennero avallate e avviate, Anthony Fauci rilascio un’intervista sul Washington Post dichiarando che per quanto riguardava questi esperimenti “erano un rischio che valeva la pena di correre”. Importanti informazioni parlavano di pericolosissimi virus presenti all’interno dei laboratori di sperimentazione. E poco prima che nel 2014 l’amministrazione di Obama bannasse le ricerche di Gain of function viral research l’istituto di Fauci dichiarò che si trattava di un progetto che studiava e assestava il rischio che nuovi coronavirus emergenti da animali selvaggi come i pipistrelli. Si paventava la possibilità o meglio il pericolo che una pandemia potesse scatenarsi qualora alcuni virus potessero infettare animali e umani. Quello su cui bisogna dedicare particolare attenzione è ciò scritto alla fine del riassunto del progetto. “Modello predettivo della gamma dell’ospite i. e. il potenziale di emergenza sarà testato sperimentalmente utilizzando genetica inversa, saggio di legame di pseudovirus e recettore e esperimento di infezione da virus su una gamma di colture cellulari di diverse specie e topi umanizzati”.
Questa è l’esatta descrizione di cosa è il Gain of function viral research, quel progetto che l’amministrazione di Obama ha fermato e bannato.
Ma nonostante lo stop imposto dal governo americano il Dottor Anthony Fauci non ha interrotto il progetto, invece lo ha passato in subappalto ad un gruppo chiamato Eco Health Alliance con base a New York e di cui fanno parte una serie di nomi autorevoli della ricerca e soprattutto dello studio delle malattie infettive. Tra questi Peter Daszac, uno famoso zoologo specializzato in malattie derivanti da animali selvatici. Più di 10 anni fa, è stato proprio lui a scoprire che il virus della pandemia Sars proveniva dai pipistrelli. Anche per questo che è stato definito “batman” – l’uomo dei pipistrelli. Peter Daszac e la sua squadra sono noti per il posizionamento strategico di gabbie per intrappolare pipistrelli selvatici, per poter continuare le ricerche. Cosi, nonostante il progetto avesse perso ogni finanziamento e fosse stato addirittura bannato dalla Amministrazione di Obama, l’istituto di Anthony Fauci ha verso quasi 4 milioni di dollari in 6 anni per finanziare questa specifica ricerca. E qui arriviamo al passo cruciale che non è mai stato riportato da nessuno.
Peter Daszac è rimasto il subappalto del progetto di Fauci, ma ha dato la parte del Gain of function Viral Research al laboratorio di Wuhan specializzato in coronavirus proveniente dai pipistrelli. Ma vediamo cosa hanno fatto con i soldi di Fauci. Nel riassunto del progetto ci sono 13 pagine che sono state scritte a 4 mani con chi Jen Lee il responsabile del reparto malattie infettive del laboratorio di Wuhan.
Anthony Fauci ha acquisito un enorme potere e adesso con Joe Biden presidente, ancora di più! In un’intervista rilasciata all’ ABC ha Fauci ha dichiarato che l’amministrazione Trump non aveva piacere che lui partecipasse a trasmissione sui canali che perpetuavano una forma ossessiva di vilipendio nei confronti del presidente: gli stessi canali che hanno alimentato una falsa narrativa fondata sulla cattiva gestione della pandemia. A queste accuse indecenti risponde il dott. Scott Atlas, anche lui consulente alla Casa Bianca per l’emergenza coronavirus durante l’amministrazione Trump. Atlas ha chiaramente detto che Il presidente Trump e l’intera squadra di esperti hanno seguito quelle che sono state le direttive fornite dal Dottor Fauci e della dottoressa Deborah Birx. I lockdown, la chiusura delle scuole, l’obbligo dell’uso della mascherina in pubblico, la social distance sono tutte misure suggerite da questi individui.
“Se queste pratiche non hanno funzionato gli unici su cui puntare il dito sono loro e non il presidente Trump” – dichiara Atlas.
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